Iscriviti subito alla newsletter e ricevi le ultime offerte
Pale di San Martino: un incanto che continua da 300 milioni di anni

Pale di San Martino: un incanto che continua da 300 milioni di anni

TRENTINO

Pubblicato il: 22-06-2018

Occorre viaggiare a ritroso nel tempo per individuare il periodo in cui le Pale di San Martino, il gruppo montuoso più esteso delle Dolomiti, ebbe origine. La formazione di quella regione che a lungo rappresentò una sorta di confine fra le terre emerse e gli ultimi effetti del mare che le ricopriva, risale agli albori del mondo. Parliamo di milioni di anni fa, centinaia di milioni di anni fa.

Di quel periodo le Pale di San Martino hanno conservato l'aspetto brullo che le rende simili ad un paesaggio lunare che al tramonto si tinge di rosa, dichiarato dall'Unesco, unitamente all'intero comprensorio delle Dolomiti, Patrimonio naturale dell'umanità.

Le cime che caratterizzano il gruppo montuoso sfiorano e superano i tremila metri di altezza.

Quello che si apre davanti agli occhi è un vasto altopiano calcareo di circa 50 km, sospeso a 2.700 metri d'altezza, contornato da celebri montagne come Cimon della Pala, Vezzana, Rosetta alla Pala, Sass Maor, Madonna, Cima Canali, Agnèr e addolcito dalla presenza di papaveri gialli, genziane, stelle alpine e altre piante e fiori tipici dei paesaggi dolomitici.

La catena fa parte del Parco Naturale Paneveggio, dal quale deriva il legno utilizzato per creare i migliori violini e le tavole armoniche più pregiate, a cui si accede tramite il centro visite di Villa Welsperg presso Tonadico e dalle località di Paneveggio, San Martino di Castrozza ed Canal San Bovo.

I passaggi che raccontano la conquista dell'Altipiano partono dalla seconda metà dell'800 quando i primi scalatori inglesi e tedeschi decisero di tentare l'impresa. È a loro che si deve il nome del complesso. Per descriverlo infatti, usarono il termine pala che in zona serve a indicare i pendii erbosi che si estendono alla base di una catena montuosa.

Aggiungere San Martino fu facile quando i flussi turistici, incentivati dal moltiplicarsi di sentieri, impianti di risalita e rifugi, iniziarono a incrementare le presenze nell'area premiando le località vicine come San Martino di Castrozza, sede del primo albergo alpino della zona.

La forza attrattiva dell'area iniziò a rivelarsi nei primi anni del '900 quando prese avvio la seconda fase di esplorazione delle vette terminata verso la metà circa del secolo scorso. Ora le cime della catena sono una delle mete privilegiate dagli amanti dell'arrampicata sportiva.

Per catturare le suggestioni delle Pale di San Martino basta semplicemente avvicinarsi al complesso.

Il lago di Calaita, nell'alta valle del Vanoi, a 15 km da Fiera di Primiero, rappresenta un punto di osservazione privilegiato dal quale è possibile ammirare il complesso montuoso e nel contempo godere della splendida visione delle sue acque.

Un po' più a nord si trova San Martino di Castrozza, località che ha fatto la storia delle vacanze dolomitiche e che ha sempre legato il suo destino all'ospitalità da quando, attorno all'anno Mille, nel punto in cui ora sorge, venne edificato il monastero dedicato ai santi Martino e Giuliano per offrire ospitalità ai viandanti.

Restando in zona, si possono visitare molti altri paesini caratteristici per trascorrere piacevoli momenti di relax.  

Gli amanti dello sport possono trovare ottime opportunità, nell'area del Parco Naturale di Paneveggio - Pale di San Martino per fare escursioni, dedicarsi alla scoperta delle malghe e seguire i percorsi tracciati in sella alla mountain bike o a cavallo.

La zona pullula anche di eventi musicali, iniziative per i bambini, feste folcloristiche dove un ampio spazio viene riservato alla gastronomia locale, ricca, nutriente e saporita. Per non dimenticare poi dello sci, nel periodo invernale, praticabile su 60 km di piste facilmente raggiungibili attraverso gli impianti di risalita disseminati ovunque e di tutte le attività correlate alla neve come escursioni con racchette da neve e sci da alpinismo.

Passo Rolle, forte dei suoi 2000 metri di altitudine, in estate è un ottimo punto di partenza per passeggiate, escursioni ed uscite in mountain bike.

Il valico che ospita l'omonima stazione meteorologica, consente di collegare San Martino di Castrozza a Bellamonte, frazione di Predazzo ed è sede dei tracciati delle trincee e gallerie scavate durante la Prima guerra mondiale, soprattutto sulle cime Cavallazza e Colbricòn.



Le immagini hanno valore puramente illustrativo; i prezzi e le informazioni possono essere soggetti a modifiche.
Scalapay, Visa, Mastercard, postepay, bonifico bancario